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pages
Italiano
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2023
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Publié par
Date de parution
13 février 2023
Nombre de lectures
0
EAN13
9781631428050
Langue
Italiano
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Date de parution
13 février 2023
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0
EAN13
9781631428050
Langue
Italiano
INSEGUIMENTO NEL SOGNO
LA SERIE DI BAILEY SPADE: LIBRO 3
DIMA ZALES
♠ MOZAIKA PUBLICATIONS ♠
INDICE
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Estratto da La fine del sogno di Dima Zales
Estratto de Hard Byte – Lavoro duro di Misha Bell
Biografia dell’autrice
Questa è un'opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e fatti sono frutto dell'immaginazione dell'autore o sono usati in maniera fittizia. Qualsiasi riferimento a persone reali, viventi o defunte, attività commerciali, avvenimenti o luoghi è puramente casuale.
Copyright © 2023 Dima Zales e Anna Zaires
www.dimazales.com/book-series/italiano/
Traduzione italiana: Sabrina Scalvinoni
Tutti i diritti riservati.
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, scansionata o distribuita in alcuna forma stampata o elettronica senza autorizzazione, ad eccezione dell'utilizzo in una recensione.
Pubblicato da Mozaika Publications, stampato da Mozaika LLC.
www.mozaikallc.com
Copertina di Orina Kafe
www.orinakafe.design
e-ISBN: 978-1-63142-805-0
ISBN: 978-1-63142-810-4
CAPITOLO UNO
Esco, barcollando, dal bagno della stanza d'ospedale della mamma, quasi scontrandomi con il dottor Xipil.
"Sta bene?" chiede il medico gnomo.
Mi sento tutt'altro che bene, ma se gliene rivelassi il motivo, potrebbe chiedermi di andare da uno strizzacervelli. Nonostante le ferite subite durante la battaglia con Icelus siano guarite, mentalmente ed emotivamente, sono a pezzi.
Esempio calzante: sto seriamente prendendo in considerazione l'esistenza di Phobetor, il dio degli incubi venerato da Icelus. Peggio ancora, mi chiedo se questa divinità abbia spinto la mamma ad uccidere mia sorella.
Quel tenue colorito, che mi era riaffiorato sul viso, svanisce di nuovo.
Avevo una sorella. Una gemella.
È difficile digerire questo fatto, tanto quanto immaginare mia mamma mentre la uccide.
Si chiamava Asha, e l'ho vista morire, prima ancora di aver accettato l'idea della sua esistenza.
Cosa darei per avere la possibilità d'incontrarla, o almeno di ricordarla.
"Vuole sdraiarsi?" chiede il dottor Xipil in tono più preoccupato. "Sembra sul punto di svenire."
Gli rivolgo un sorriso forzato. "Sto bene. Provo solo delusione, per non essere riuscita a risvegliare la mamma."
Il dottor Xipil adocchia il letto dove giace la mamma, e sospira. "Ritenterà. Alla fine, dovrà farcela per forza."
Non essendo pronta a discutere della divinità malvagia che potrebbe attendermi nei sogni della mamma, mi limito ad annuire.
La mamma ha un'aria serena, nel suo stato comatoso. Calma, placida. Ma dev'essere una bugia. I suoi sogni riguardano l'uccisione di una figlia... perché è ciò che aveva fatto nel mondo della veglia.
In un modo molto reale, non conosco la mia stessa madre. Mi chiedo, allora, se sia possibile conoscere una persona, o fidarsi di lei.
Il medico si schiarisce la gola. "Ha degli amici leali."
Accidenti. Devo riprendermi, altrimenti questo bravo medico insisterà, per rimettermi nel mio letto d'ospedale.
Mi dirigo verso la porta e, con la massima noncuranza, chiedo: "Come mai lo dice?"
"Si sono ripresi tutti molto più velocemente di lei, eppure non volevano abbandonarla, finché suo marito non li ha cacciati via." Mi apre la porta.
"Mio marito?" Sono troppo scioccata per varcare la soglia.
Il dottor Xipil indica la mia stanza, dall'altra parte del corridoio. "Fidanzato?"
"Ah, intende Valerian." Esco nel corridoio. "Non è né mio marito, né il mio fidanzato."
Non ancora... ma incrociamo le dita.
Agli angoli degli occhi del dottor Xipil, si formano delle rughe. "Sicura che lo sappia? Perché si è sicuramente comportato come un partner, mentre era priva di sensi. Io e le infermiere camminavamo sulle uova."
Sul serio? Ooh. "A quanto pare, devo vederlo."
"Buona idea. Se non la vedesse al risveglio, perderebbe la testa."
"Oh, suvvia, non sarebbe da lui."
"Non ha visto quello che ho visto io" replica il medico. "Se ha bisogno di altro, mi faccia sapere domani pomeriggio. Il mio turno termina ufficialmente adesso."
Lo ringrazio, e lui si allontana alla svelta, mentre mi dirigo verso la mia stanza.
Quando infilo dentro la testa, vedo Valerian afflosciato su una sedia, con i folti capelli scompigliati intorno al viso splendidamente simmetrico. I suoi intensi occhi blu come l'oceano sono chiusi, e le sue labbra da baciare leggermente socchiuse.
In silenzio, entro in punta di piedi. È nella fase REM, in base alla mia nuova capacità di rilevamento del sonno e ai movimenti dei suoi occhi dietro le palpebre.
Hmm. Forse, non c'è bisogno di svegliarlo. Il fatto che stia sognando è un'opportunità. Potrei, per esempio, parlargli nel sonno… o sbirciare in quelle sue finestre nere.
Sì. Ho deciso.
Resistendo alla tentazione di avvicinarmi per sfiorargli il volto scolpito, do inizio al viaggio nei sogni a distanza. Tanto vale mettere in pratica il nuovo potere.
Proprio come ho fatto con il nonno di Itzel, immagino di stare accanto a Valerian, abbastanza vicina, da inalare il suo puro profumo di pino. Immagino di toccargli la mandibola ben delineata, e la sensazione di quella barba corta e ispida sotto le dita. Immagino il mio cuore battere più velocemente e il calore diffondersi...
Con mia delusione, non ho bisogno d'immaginare oltre perché, accompagnata dalla nota zaffata di ozono e dalla sensazione di cadere, finisco nel suo sogno.
* * *
Non appena compaio nell'atrio del mio palazzo dei sogni, dai colori surreali e dal profumo di manna, Pom si fa vivo... e tra l'espressione sul viso peloso del looft e il suo intenso colore nero, intuisco che sappia molte delle cose che ho scoperto nella finestra nera della mamma.
Scegliendo la strada panoramica verso la torre dei dormienti, fornisco tutti i dettagli sconosciuti a Pom, rassicurandolo sul fatto di non avere magicamente le risposte ai suoi milioni di domande... e aggiungendo che mi piacerebbe sapere il perché e il per come di Phobetor e della mia gemella, tanto quanto lui.
"Ah" risponde Pom con aria solenne, individuando Valerian addormentato nel suo letto. "Sei qui per una distrazione."
Passo le dita sul mento con la fossetta di Valerian, senza indurre ancora me stessa ad entrare. "Puoi dirlo forte, presumo."
Le orecchie triangolari di Pom assumono una tonalità arancione chiaro. "E come vanno le cose tra voi due?"
"Che cosa?"
Le pupille dei suoi occhi color lavanda si trasformano in cuoricini rossi. "Siete innamorati?"
Stacco di colpo la mano dal volto di Valerian. "Sei pazzo? Non so nemmeno come ci si dovrebbe sentire, in quel caso. Ci conosciamo appena. E poi..."
"Magari, ci stai pensando su troppo." Pom si appollaia sulla mia spalla. "È perché non hai mai avuto un ragazzo?"
Lo allontano, facendo sciò. "Ci sto pensando su nella giusta quantità. Dovresti provarci un giorno."
Atterra sul bordo del letto di Valerian. "Basta che tu non vada a cercare delle ragioni per non amarlo. Sappiamo entrambi che lo vuoi."
È ufficiale. Sto ricevendo consigli sulla vita amorosa da un looft, una creatura che si riproduce tramite gemmazione asessuale.
Scuotendo la testa, m'immergo nel sogno di Valerian.
CAPITOLO DUE
Valerian è seduto sul pavimento di una stanza sordida, con la vernice che si stacca dalle pareti. Ci sono sedie pieghevoli e un forte aroma di caffè stantio. Una delle finestre è nera, ma per ora, non la raggiungo. Questo sogno è un ricordo, e sono curiosa di scoprire il passato di Valerian.
Rendendomi invisibile, lo lascio proseguire.
Tutte le sedie, tranne una, sono occupate da adolescenti, ignari di Valerian, il che significa che si sta rendendo invisibile, grazie ai propri poteri di illusionista. L'unica persona adulta nella stanza, l'ho conosciuta: la Principessa Peach, coinquilina di Felix e Ariel.
A proposito di Felix, c'è anche la sua ragazza, Maya, seduta accanto alla Principessa Peach.
Poi, si fa viva un'altra persona dall'aria familiare, che non avrei mai voluto rivedere.
Entra Hekima, l'illusionista assassino, per il quale avevo quasi perso la vita.
Nemmeno lui si accorge di Valerian, quindi un illusionista è in grado di ingannarne un altro. Buono a sapersi.
"Oggi, continuiamo con il tema delle Altreterre" afferma Hekima come introduzione. "Cominciamo con una ripassata veloce della settimana scorsa."
Ripete quindi ciò che tutti dovrebbero già sapere: l'esistenza delle Altreterre e il fatto che gli umani della Terra le definirebbero 'universi'. Spiega che questi mondi hanno stelle e galassie diverse, e perfino il flusso del tempo può variare dall'uno all'altro. Per quel che si sa, ne esiste una quantità infinita, ma i portali usati dai Conoscenti conducono solo ad un loro insignificante sottoinsieme.
Deve trattarsi dell'Orientamento, una sorta di scuola, dove i Conoscenti adolescenti della Terra imparano le materie segrete della loro specie. Su Gomorra, la chiamiamo semplicemente scuola, ma tra il Mandato e il resto, capisco perché abbiano bisogno di lezioni speciali sulla Terra.
"Ho accennato ai pericoli delle Altreterre, durante il nostro ultimo incontro" dice Hekima, una volta terminate le nozioni basilari. "Oggi, voglio proprio chiarire bene quel concetto."
Alza le braccia, e una pulsante energia rossa viene sprigionata dalle sue dita, entrando nella testa dei presenti, compresa quella di Valerian.
La stanza sparisce, sost