206
pages
Italiano
Ebooks
2018
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2018
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Publié par
Date de parution
30 avril 2018
Nombre de lectures
5
EAN13
9781631423062
Langue
Italiano
Publié par
Date de parution
30 avril 2018
Nombre de lectures
5
EAN13
9781631423062
Langue
Italiano
La mia ossessione
Il mio tormentatore: Libro 2
Anna Zaires
♠ Mozaika Publications ♠
Questo libro è un’opera di fantasia. Tutti i nomi, i personaggi, i luoghi e gli eventi narrati sono il frutto della fantasia dell’autrice o sono usati in maniera fittizia. Qualsiasi riferimento a persone reali, viventi o scomparse, luoghi o eventi è puramente casuale .
Copyright © 2018 Anna Zaires e Dima Zales
www.annazaires.com/book-series/ italiano /
Traduzione italiana: Martina Stefani 2018
Tutti i diritti riservati .
La riproduzione e la distribuzione di qualsiasi parte di questo libro, in forma stampata o elettronica, è vietata, se non autorizzata, ad accezione dell’utilizzo in una recensione .
Pubblicato da Mozaika Publications, stampato da Mozaika LLC .
www.mozaikallc.com
Copertina di Najla Qamber Designs
www.najlaqamberdesigns.com
e-ISBN: 978-1-63142-306- 2
ISBN: 978-1-63142-307- 9
Indice
Parte I
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Parte II
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Parte III
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Parte IV
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Estratto Di Strapazzami
Estratto da Catturami
Estratto da la Prigioniera dei Krinar
Biografia dell’autrice
Parte I
1
P eter
" C i stanno alle calcagna" dice Ilya, mentre il frastuono delle sirene e il ruggito delle pale dell’elicottero aumentano. La luce delle automobili sull’altro lato dell’autostrada si riflette sulla sua testa rasata, creando l’illusione che i tatuaggi sul cranio stiano ballando, mentre guarda nello specchietto retrovisore con un preoccupato cipiglio .
"Già." Ignorando l’adrenalina nelle vene, stringo il braccio intorno a Sara, impedendo alla sua testa di scivolare dalla mia spalla, mentre Ilya si avvicina a una macchina più lenta. Naturalmente, mi aspettavo l’inseguimento—non si può rapire una donna sorvegliata dall’FBI senza aspettarsi conseguenze—ma ora che sta accadendo, mi ritrovo ad essere preoccupato .
Io e i miei tre compagni di squadra possiamo affrontare un inseguimento ad alta velocità, ma non posso mettere in pericolo Sara in questo modo .
Prendendo una decisione, dico ad Ilya: "Rallenta. Lascia che ci raggiungano ."
Anton si contorce nel sedile del passeggero anteriore, con il viso barbuto incredulo, mentre afferra l’M16. "Sei impazzito per caso ?"
"Non possiamo portarli all’aeroporto" sottolinea Yan, il gemello di Ilya. È seduto sull’altro lato di Sara, e deve aver capito il mio piano, perché sta già stava cercando nella grande sacca da viaggio che abbiamo sistemato sotto il sedile posteriore del nostro SUV .
"Credi che i Federali sappiano che l’abbiamo presa?" Anton fissa la donna incosciente al mio fianco e sento un irragionevole accenno di gelosia, quando posa i suoi occhi scuri sul viso di Sara, indugiando un momento in più del necessario sulle sue labbra rosa .
"Devono saperlo. Quei ragazzi che l’accompagnavano saranno anche stupidi, ma non completamente inutili" dice Yan, raddrizzandosi, con un lanciagranate in mano. A differenza del gemello, preferisce un’acconciatura tradizionale e un vestito elegante e ben stirato—il suo travestimento da bancario, come lo chiama Ilya. In generale, Yan sembra uno che non ha idea di come tenere in mano una chiave, tanto meno una pistola, ma è uno degli individui più letali che conosca—così come il resto della mia squadra .
I nostri clienti ci pagano milioni per una buona ragione, e questo non ha nulla a che fare con le nostre scelte in fatto di moda .
"Spero che tu abbia ragione" dice Ilya, stringendo la presa sul volante e guardando di nuovo nello specchietto retrovisore. Quattro macchine ora ci separano dai due SUV governativi neri e dalle tre volanti della polizia dietro di noi, con luci blu e rosse che lampeggiano, mentre sorpassano i veicoli più lenti. "La polizia americana è prudente. Evitano di sparare, se sanno che abbiamo lei ."
"Né apriranno il fuoco nel bel mezzo di un’autostrada" dice Yan, premendo un pulsante per abbassare il finestrino. "Troppi civili in giro ."
"Aspetta un attimo" gli dico, mentre si avvicina al finestrino con il lanciagranate in mano. "Dobbiamo aspettare che l’elicottero sia il più basso possibile sopra di noi. Ilya, rallenta un po’ di più e immettiti nella corsia di destra. Prenderemo la prossima uscita ."
Ilya esegue, e passiamo alla corsia più lenta, con la velocità che scende al di sotto del limite stabilito. Una Toyota Camry grigia ci supera sulla sinistra, e stringo Sara più forte a me, dicendo a Yan di prepararsi. Il rumore dell’elicottero è assordante—ora è praticamente sopra di noi—ma aspetto .
Pochi istanti dopo, lo vedo .
Il cartello dell’uscita, che raggiungeremo tra quattrocento metri .
"Ora" grido, e Yan entra in azione, spingendo la testa e il busto fuori dal finestrino, con il lanciagranate in mano .
Boom ! Sembra che la madre di tutti i fuochi d’artificio si sia appena scatenata sopra di noi. I freni stridono attorno a noi, ma siamo già all’uscita, e Ilya lascia l’autostrada proprio mentre si scatena l’inferno, con le auto che si scontrano in entrambe le corsie con un fragore metallico, e l’elicottero sopra esplode in una palla di metallo ardente .
"Cazzo" sibila Anton, fissando il casino che ci siamo lasciati alle spalle. Con i pezzi fiammanti che piovono giù, un gigantesco camion Walmart è in procinto di ribaltarsi, e non meno di una dozzina di automobili si sono già schiantate, mentre altre si aggiungono al mucchio attimo dopo attimo. I SUV governativi sono tra le vittime, e le volanti della polizia sono intrappolate dietro di loro. I nostri inseguitori non avranno modo di seguirci ora, e pur non essendo contento dei civili feriti, so che riusciremo a fuggire .
Quando si riprenderanno e invieranno altri poliziotti a prenderci, saremo già lontani .
Nessuno strapperà Sara da me .
Mi ha scelto, e sarà mia per sempre .
A rriviamo al sottopassaggio dove abbiamo lasciato l’altro veicolo non segnalato, e, dopo aver scambiato le automobili, respiriamo tutti un po’ più tranquillamente. Non ho dubbi sul fatto che i Federali ci individueranno, ma quando lo faranno, dovremmo essere in alto e fuori pericolo .
Siamo quasi all’aeroporto, quando Sara emette un piccolo gemito, sbattendo le palpebre, mentre si stiracchia accanto a me .
Il farmaco che le ho dato ha funzionato .
"Shhh" la rassicuro, baciandole la fronte mentre cerca di liberarsi della coperta, che la scalda dal collo in giù. "Stai bene, ptichka. Sono qui, e va tutto bene. Ecco, bevi questo." Con la mano libera, apro una bottiglietta d’acqua e la premo sulle sue labbra, lasciandole bere un po’ di liquido .
"Che cosa... dove sono?" gracchia con voce rauca, quando le tolgo la bottiglietta e le stringo il braccio attorno alle spalle, impedendole di srotolare la coperta e di esporre la sua nudità. "Che cos’è successo ?"
"Nulla di grave" la rassicuro, poggiando la bottiglietta per toglierle una ciocca di capelli dal viso. "Faremo solo un viaggetto ."
Dall’altra parte di Sara, Yan sbuffa e mormora in russo qualcosa sulla minimizzazione .
Lo sguardo di Sara si sofferma su Yan, poi si guarda intorno, e vedo l’esatto momento in cui si rende conto di cosa sta succedendo .
"Ti prego, dimmi che non hai..." Alza la voce di un tono. "Peter, dimmi che non hai — "
"Shhh." Girandosi verso di me, premo due dita sulle sue morbide labbra. "Non potevo rimanere, e non potevo lasciarti lì, ptichka. Lo sai. Andrà tutto bene. Non ti succederà niente di male. Ti terrò al sicuro ."
Mi guarda, con gli occhi color nocciola carichi di shock e orrore, e, nonostante la certezza di aver fatto la cosa giusta, mi si stringe dolorosamente il petto .
Sara mi aveva avvisato dell’FBI, sapendo che probabilmente l’avrei portata con me, ma evidentemente non si aspettava che avrei fatto questo. E forse c’era un altro modo, qualcosa che avrei potuto