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Italiano
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Publié par
Date de parution
13 octobre 2015
Nombre de lectures
1
EAN13
9788866557203
Langue
Italiano
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13 octobre 2015
Nombre de lectures
1
EAN13
9788866557203
Langue
Italiano
STUDI E SAGGI
– 139 –
Via verde e via d’oro
Le politiche open access dell’Università di Firenze
a cura di
Mauro Guerrini
Giovanni Mari
Firenze University Press
2015
Via verde e via d’oro : le politiche open access dell’Università di Firenze / a cura di Mauro Guerrini, Giovanni Mari. – Firenze : Firenze University Press, 2015.
(Studi e saggi ; 139)
http://digital.casalini.it/9788866557197
ISBN 978-88-6655-718-0 (print)
ISBN 978-88-6655-719-7 (online PDF)
ISBN 978-88-6655-720-3 (online EPUB)
Progetto grafico di Alberto Pizarro Fernández, Pagina Maestra snc
***
Certificazione scientifica delle Opere
Tutti i volumi pubblicati sono soggetti ad un processo di referaggio esterno di cui sono responsabili il Consiglio editoriale della FUP e i Consigli scientifici delle singole collane. Le opere pubblicate nel catalogo della FUP sono valutate e approvate dal Consiglio editoriale della casa editrice. Per una descrizione più analitica del processo di referaggio si rimanda ai documenti ufficiali pubblicati sul catalogo on-line della casa editrice (www.fupress.com).
Consiglio editoriale Firenze University Press
G. Nigro (Coordinatore), M.T. Bartoli, M. Boddi, R. Casalbuoni, C. Ciappei, R. Del Punta, A. Dolfi, V. Fargion, S. Ferrone, M. Garzaniti, P. Guarnieri, A. Mariani, M. Marini, A. Novelli, M. Verga, A. Zorzi.
***
La presente opera è rilasciata nei termini della licenza Creative Commons Attribution 4.0 Unported (CC BY 4.0: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/legalcode).
CC 2015 Firenze University Press
Università degli Studi di Firenze
Firenze University Press
Borgo Albizi, 28, 50122 Firenze, Italy
www.fupress.com
Printed in Italy
Sommario
PRESENTAZIONE
Elisabetta Cerbai
Prefazione ARCHIVI APERTI ED EDITORIA ACCADEMICA: LE SINERGIE POSSIBILI
Roberto Delle Donne
L’ACCESSO APERTO NELLA LEGGE ITALIANA. LUCI E OMBRE
Rosa Maiello
Parte I
La Green Road dell’Università di Firenze
L’UNIVERSITÀ DI FIRENZE E L’ACCESSO LIBERO E GRATUITO ALLA CONOSCENZA: L’ESPERIENZA DI FLORE
Mauro Guerrini
IL REPOSITORY ISTITUZIONALE AD ACCESSO APERTO DELL’UNIVERSITÀ DI FIRENZE (FLORE): GESTIONE E TECNOLOGIA
Gaia Innocenti, Cristina Mugnai, Valdo Pasqu i
OPEN ACCESS E RIVISTE SCIENTIFICHE
Francesco Dessì Fulgheri
ACCESSO APERTO, CONOSCENZE SEMILAVORATE E NUOVI STRUMENTI PER LA RICERCA SCIENTIFICA
Anna Benvenuti
Parte II
La Gold Road della Firenze University Press
STORIA E SVILUPPO DELLE PUBBLICAZIONI IN OPEN ACCESS DELLA FIRENZE UNIVERSITY PRESS
Andrea Novelli
PUBBLICARE OPEN ACCESS JOURNAL: DALLA PROGETTAZIONE ALLA PROMOZIONE
Fulvio Guatelli, Alessandro Pierno
PER UN NUOVO MODELLO DI ‘VIA AUREA’: LE UNIVERSITY PRESS DI ‘TERZA GENERAZIONE’
Giovanni Mari
Parte III
Modelli, bilanci e prospettive
LA GESTIONE DELL’OPEN ACCESS: ALCUNI ESEMPI INTERNAZIONALI DI BUONE PRASSI
Tessa Piazzini
VERSO UNA VISIONE STRATEGICA DELL’OPEN ACCESS: POTENZIARE LA COMUNICAZIONE DELLA RICERCA SCIENTIFICA
Iryna Solodovnik
Appendice
POLICY PER L’ACCESSO APERTO ALLA LETTERATURA SCIENTIFICA DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE
Approvata dal Senato Accademico dell’Università degli Studi di Firenze l’11 aprile 2012
PRESENTAZIONE
Elisabetta Cerbai 1
Il volume curato da Mauro Guerrini e Giovanni Mari rappresenta insieme un punto di arrivo e di partenza per l’Università di Firenze. Di arrivo, perché riassume gli atti di un convegno che si è svolto in Ateneo il 23 ottobre 2013 per presentare ai Dipartimenti lo strumento operativo, FLORE, con cui l’Ateneo dava attuazione ai principi dell’accesso pubblico ai risultati della ricerca a cui aveva aderito tra le prime in Italia. Di arrivo per molti di noi, che hanno lavorato con crescente coinvolgimento sul progetto mettendo le competenze scientifiche, tecniche, informatiche, amministrative ed editoriali a disposizione della Commissione Open Access, dell’idea di Università aperta e libera, della ricerca come fondamento per la crescita culturale, economica e sociale del Paese.
Non è stato un percorso agevole perché il tema dell’accesso aperto doveva essere assimilato e metabolizzato dal corpo docente che in un Ateneo generalista è variegato, perché le consuetudini degli autori e delle case editrici sono difficili da cambiare e perché i vantaggi non erano facilmente visibili.
Ciò che è successo negli ultimi cinque anni ha cambiato drasticamente le prospettive e i valori in campo: in parte, per il venir meno di risorse e per il sopraggiungere di rischi con cui la comunità scientifica, italiana in particolare si è dovuta confrontare; in parte, per l’introduzione di modalità di valutazione sempre più estese e stringenti. Per brevità accennerò solo ad alcuni aspetti maggiori. Le scarse risorse e gli indicatori per la valutazione hanno reso gli autori attenti a scegliere per i propri prodotti non solo una sede editoriale autorevole, ma anche una via che garantisca ampia diffusione. L’emergere di riviste ‘pirata’ o l’impennata di comportamenti scorretti (veri e propri falsi) ha indotto la comunità scientifica internazionale ad accendere i riflettori sulla qualità delle riviste e sull’autenticità dei dati pubblicati, nonché sulla loro originalità e proprietà. L’uso indiscriminato e pervasivo dei parametri bibliometrici ha finito per dar voce a chi criticava e critica la spinta a pubblicare in fretta qualunque cosa e a qualunque costo.
Per questi motivi non è inutile ribadire qui ciò che ha convinto l’Ateneo a mettere tra i principi fondanti nel proprio Statuto l’accesso aperto alla letteratura scientifica: perché incentiva a leggere i lavori, e non solo a contarli; permette di valorizzare i risultati della ricerca e accrescere la reputazione dei ricercatori, specie se giovani; tutela dal plagio e aumenta i controlli su eventuali falsi; perché può essere letta anche da chi non ha accesso ai costosi abbonamenti ed è quindi uno strumento di equità sociale, di democrazia.
Adesso quindi siamo pronti a partire o meglio ad accelerare; con una nuova policy di Ateneo, una più diffusa sensibilità sul tema come testimoniano gli interventi pubblicati, con il supporto di una legislazione italiana ed europea più incisiva; con un repository istituzionale, FLORE, che abbiamo fortemente voluto e la cui genesi è ben descritta nelle pagine successive.
Note
1 Elisabetta Cerbai, professore di Farmacologia presso il Centro Interuniversitario di Medicina Molecolare e Biofisica Applicata (CIMMBA) del Dipartimento di Neuroscienze, Area del Farmaco e Salute del Bambino (NEUROFARBA) dell’Università di Firenze, prorettrice alla Ricerca scientifica e presidente della Commissione Open Access dell’Università di Firenze.
Prefazione ARCHIVI APERTI ED EDITORIA ACCADEMICA: LE SINERGIE POSSIBILI
Roberto Delle Donne 1
Quando volgiamo indietro lo sguardo per rintracciare le origini e ripercorrere il cammino compiuto nell’ultimo decennio dal movimento per l’accesso aperto, l’attenzione corre subito ai momenti solenni che ne hanno ufficialmente annunciato la nascita o accompagnato la crescita: alla Budapest Open Access Initiative (2002), alla Berlin Declaration on Open Access to Knowledge in the Sciences and Humanities (2003), alle coraggiose prese di posizione di prestigiose istituzioni statunitensi come la Harvard University (2008) o i National Institutes of Health (2009), alle Raccomandazioni della Commissione Europea (2013), ai recenti interventi legislativi in Spagna (2011), Germania (2013) e Italia (2013). Sono avvenimenti che hanno avuto e hanno, in forme e modi diversi, grande risonanza ed enorme impatto sulle comunità scientifiche, nazionali e internazionali. Tuttavia proprio il loro fulgore finisce talvolta con l’offuscare il paziente e tenace lavoro di analisi e di riflessione teorica, tecnica e funzionale che ha preceduto gli eventi più luminosi, proiettando un cono d’ombra sull’incessante ricerca e sperimentazione di efficaci soluzioni operative perseguite lontano dai clamori della ribalta.
Questo volume, curato con perizia e con passione da Mauro Guerrini e da Giovanni Mari , è testimonianza dell’impegno profuso da un ateneo che è stato tra i maggiori protagonisti della promozione dell’accesso aperto in Italia, con proposte e con offerte di servizi alle diverse comunità scientifiche che soltanto in anni recenti sono stati riprese anche in altre università.
Nel 2001, quando di Open Access appena si cominciava a parlare ed era ancora del tutto assente persino a livello internazionale un consolidato quadro di riferimento tecnologico, organizzativo e comunicativo per rendere disponibile in internet la produzione scientifica degli atenei, l’università di Firenze avviava la sperimentazione di un repository istituzionale, denominato Archivio E-Prints. Esso fu concepito in sinergia con l’attività editoriale che l’ateneo stava allora avviando e fu realizzato nell’ambito di un innovativo progetto di biblioteca digitale 2 , come ricorda anche Andrea Novelli nel suo articolo. Va