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COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE
QUADRO COMUNITARIO
DI SOSTEGNO
1989-1993
per lo sviluppo e l'adeguamento strutturale
delle regioni in ritardo di sviluppo
(obiettivo n. 1)
ITALIA
DOCUMENTO COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE
QUADRO COMUNITARIO DI SOSTEGNO
1989-1993
per lo sviluppo e l'adeguamento strutturale
delle regioni in ritardo di sviluppo
(obiettivo n. 1)
ITALIA
DOCUMENTO Il presente documento, redatto ad uso interno dei servizi della Commis
sione, è a disposizione del pubblico, ma il suo contenuto non può essere
considerato una presa di posizione ufficiale della Commissione.
La presente pubblicazione è edita anche nelle seguenti lingue:
EN ISBN 92-826-0175-7
FRN 92-826-0176-5
Una scheda bibliografica figura alla fine del volume.
Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali
delle Comunità europee, 1990
ISBN 92-826-0177-3
N. di catalogo : CB-38-89-006-IT-C
© CECA-CEE-CEEA, Bruxelles · Lussemburgo, 1989
Riproduzione autorizzata, salvo a fini commerciali, con citazione della
fonte
Printed in Belgium Indice
Introduzione a cura del sig. Bruce Millan, membro della Commis
sione e responsabile delle politiche regionali 5
Obiettivi dei fondi strutturali 7
1. Problemi di sviluppo e priorità, forme di intervento e piano
finanziario 9
1.1. Sotto-quadro comunitario di sostegno pluriregionale . 9
1.2.i comunitari dio regionali .... 20
1.2.1. Regione Abruzzo 2
1.2.2.e Basilicata6
1.2.3. Regione Calabria 31
1.2.4.e Campania
1.2.5. Regione Molise 42
1.2.6.e Puglia7
1.2.7. Regione Sardegna 5
1.2.8.e Sicilia8
1.3. Interventi del FSE a titolo degli obiettivi n. 3 e 4 . . 64
1.4. Piano finanziario (tavole ricapitolative) 6
2. Contesto macroeconomico 73
3. Politiche comunitarie e addizionalità5
3.1. Coordinamento e rispetto delle politiche comunitarie . 7
3.2. Addizionalità7
4. Modalità di attuazione9
4.1. Assistenza tecnica
4.2. Monitoraggio e controllo 7
4.3. Direttive relative al monitoraggio e all'attuazione dei
programmi 82
4.4. Informazione e pubblicità3
Allegato — Decisione della Commissione del 31 ottobre 1989 85 Introduzione a cura del sig. Bruce Millan,
membro della Commissione
e responsabile delle politiche regionali
L'adozione e la pubblicazione dei quadri comunitari di
sostegno per le regioni dell'obiettivo n. 1 rappresenta un
primo ma fondamentale passo ai fini della riforma dei fondi
strutturali della Comunità decisa nel 1988. Globalmente i
sette Quadri comunitari di sostegno dispongono di 36,2 Mrd
di ecu che saranno utilizzati a partire dal momento attuale
sino al 1993 per finanziare interventi prioritari, aventi lo
scopo di promuovere lo sviluppo delle regioni interessate
(elencate a pag. 7).·
La riforma dei fondi strutturali è prevista dall'Atto unico
europeo, il quale non si limita a precisare che la Comunità
deve completare il mercato interno entro il 1992, ma postula
anche il rafforzamento della coesione economica e sociale
nella Comunità e ribadisce che un aggravarsi delle disparità
regionali potrebbe mettere a repentaglio la stessa realizza
zione del mercato unico. La Comunità è tenuta, ai sensi
dell'Atto unico, a far beneficiare tutti i cittadini dei vantaggi
collegati al 1992.
I principali strumenti finanziari per conseguire questi obiet
tivi sono rappresentati dai tre fondi strutturali (Fondo
europeo di sviluppo regionale, Fondo sociale europeo e
sezione orientamento del Fondo europeo agricolo di orien
tamento e garanzia). Ad essi si aggiungono gli strumenti
creditizi (in primo luogo la Banca europea per gli investi
menti, la Comunità europea del carbone e dell'acciaio, il
Nuovo strumento comunitario). L'Atto unico europeo pre
vede l'adeguamento dei singoli strumenti, affinché assolvano
meglio al loro compito, che consiste nella soluzione dei
problemi strutturali della Comunità, con interventi concer
tati e quindi più efficaci.
Al tempo stesso i capi di stato e di governo della Comunità
hanno concordato che le risorse dei fondi strutturali deb
bono essere progressivamente raddoppiate tra il 1987 e il
1993. Ciò significa che nel prossimo quinquennio, a decor
rere dall'anno in corso, cioè il 1989, i tre fondi principali
disporranno di oltre 60 Mrd di ecu (ai prezzi attuali) mentre
la loro quota di bilancio comunitario passerà al 25 % entro
il 1993. I Quadri comunitari di sostegno (QCS) costituiscono una
delle principali innovazioni introdotte con la riforma. Cia
scun QCS è predisposto nell'intento di favorire il consegui
mento di uno dei cinque obiettivi comuni previsti dal
regolamento quadro. L'obiettivo n. 1 è di «promuovere lo
sviluppo e l'adeguamento strutturale delle regioni il cui o è in ritardo». Frutto dei negoziati tra gli Stati
membri interessati e la Commissione, il QCS stabilisce le
priorità di sviluppo concordate, sulle quali si concentrerà
l'assistenza comunitaria; poiché rappresenta un impegno
finanziario indicativo da parte della Comunità per un
periodo di cinque anni, esso costituisce anche una solida
base di programmazione.
La « compartecipazione » è un altro aspetto introdotto dalla
riforma. Compartecipazione significa stretta collaborazione
tra la Commissione, lo Stato membro interessato e le
autorità competenti designate da quest'ultimo ai fini della
programmazione e attuazione dei provvedimenti di sviluppo
che interessano i rispettivi territori. Basandosi sul QCS, tutti
gli attori della compartecipazione regionale metteranno a
punto programmi e progetti, grazie ai quali le priorità
indentificate nel Quadro comunitario di sostegno trove
ranno attuazione concreta.
II Quadro comunitario di sostegno sarà dunque nel pros
simo quinquennio per ciascuna regione interessata la chiave
dell'assistenza finanziaria comunitaria in favore dell'adegua
mento strutturale e dello sviluppo economico. Con la pub
blicazione del Quadroo di sostegno nella forma
attuale ho inteso sottolinearne l'importanza e l'interesse che
esso riveste per un vasto pubblico, non limitato ai funzionari
che operano a Bruxelles e nelle capitali nazionali.
Mi auguro ora che il più rapidamente possibile possa
iniziarsi la collaborazione tra tutti i partners della compar
tecipazione introdotta dalla riforma, in modo da rendere
operativi i Quadri comunitari di sostegno e favorire la
prosperità delle regioni.
Bruce Millan Obiettivi dei fondi strutturali
L'azione che la Comunità conduce attraverso i fondi strutturali, attra
verso la BEI e attraverso altri strumenti finanziari esistenti, va a
sostegno del conseguimento degli obiettivi generali di cui agli articoli
130 A e 130 C del trattato onde contribuire al conseguimento dei
seguenti cinque obiettivi prioritari:
1) promuovere lo sviluppo e l'adeguamento strutturale delle regioni il
cui sviluppo è in ritardo (obiettivo n. 1);
2) riconvertire le regioni, regioni frontaliere o parti di regioni (compresi
i bacini d'occupazione e le comunità urbane) gravemente colpite dal
declino industriale (obiettivo n. 2);
3) lottare contro la disoccupazione di lunga durata (obiettivo n. 3);
4) facilitare l'inserimento professionale dei giovani (obiettivo n. 4);
5) nella prospettiva della riforma della politica agricola comune:
a) accelerare l'adeguamento delle strutture agrarie [obiettivo
n. 5 a)];
b) promuovere lo sviluppo delle zone rurali [obiettivo n. 5 b)].
Regioni interessate
dalla realizzazione dell'obiettivo n. 1
Spagna : Andalucía, Asturias, Castilla y León, Castilla-La Man
cha, Ceuta-Melilla, Comunidad Valenciana, Extrema
dura, Galicia, Canarias, Murcia.
Francia : Dipartimenti francesi d'Oltremare (DOM), Corsica.
Grecia : l'intero paese.
Irlanda :o paese.
Italia : Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise,
Puglia, Sardegna, Sicilia.
Portogallo : l'intero paese.
Regno Unito : Irlanda del Nord.